Cultura

A Nord, a Sud, ad Est e ad Ovest, sei nell’area più densamente abitata nel passato.

 

I Luoghi

Area archeologica di Tamuli

Risale al Bronzo Medio e Recente (1700-1400 sec. a. C.) il complesso archeologico dei Tamuli ai piedi del Monte Sant’Antonio là dove la catena del Marghine si incontra con il Montiferru.

Affiora, attorno al nuraghe a corridoio ubicato su un aspro rocciaio basaltico, la traccia del villaggio nuragico con le capanne a forma ellittica e circolare non ancora del tutto riportate alla luce, mentre è straordinaria la testimonianza della necropoli. Costituita da tre tombe dei giganti (sepolture collettive) presenta l’allineamento di sei betili (pietre antropomorfe) rappresentanti le divinità femminili e maschili custodi dell’area funeraria: esse sono all’origine della vita a cui, dalla morte, riportano.

È uno spazio sacro carico di storia e di energia, solatio e ventoso, aperto e ampio da permettere allo sguardo di raggiungere il mare e – ricordando sempre di munirsi di felpa anche nelle sere d’estate – da conoscere, al meglio, grazie alla guida della Cooperativa “Esedra” che gestisce l’area e ne permette la visita dalla mattina al tramonto.

Area archeologica di Tamuli Antica Dimora del Gruccione

Nuraghe Losa

È considerato una delle più importanti testimonianze dell’età del Bronzo in Sardegna (1600-1200 a.C.) e una delle espressioni più alte dell’architettura nuragica.

Per la compattezza dei volumi, la raffinatezza delle tecniche murarie, il disegno organico del suo impianto formato da un bastione trilobato (pianta triangolare con tre torri ai vertici) che incorpora un imponente mastio circoscritto da un antemurale e da un’ulteriore cinta muraria, Nuraghe Losa, edificato con imponenti blocchi di basalto, si erge in uno spazio, sull’altopiano di Abbasanta, che costituì un’estesa e continuativa area insediativa.

Imperdibile pertanto la visita dalla quale si ricaveranno grandi emozioni. La cooperativa “Paleotour”, che cura la gestione del sito, garantisce la visita guidata nell’orario più adatto alla stagione, dalla mattina (ore 9.00) sino ad un’ora prima del tramonto e, durante l’estate, anche in notturna.

Nuraghe Losa Antica Dimora del Gruccione

Complesso Nuragico di Santa Cristina

È un’area sacra di grande fascino, una tra le più importanti della Sardegna, da percorrere – è ubicata all’interno di un ampio oliveto – prendendosi il tempo necessario per usufruire delle arcaiche forti energie che trasmette.

Attraversando lo stabile sede della Cooperativa, l’Archeotour, che la gestisce, si accede al novenario cristiano che a partire dal XIII secolo d.C. accorpa le piccole casette (le cosiddette muristenes o cumbessias) attorno alla piccola chiesa dedicata a Santa Cristina. Da qui, sulla destra, si raggiunge il villaggio nuragico (1700 sec a.C.) con il nuraghe monotorre e le capanne di forma allungata, mentre, sulla sinistra, ci si introduce nello spazio del santuario nel quale è ubicato il tempio a pozzo (1200- 1000 sec a.C.), a custodia della vena sorgiva, che costituisce un esempio mirabile dell’architettura dei templi dedicati al culto dell’acqua in Sardegna.

È un luogo da visitare, di particolare bellezza in certi orari del giorno (prima mattina e crepuscolo nella stagione estiva), per goderne in solitudine oppure fruirne con visita guidata che l’Archeotour garantisce dall’alba al tramonto.

Complesso Nuragico di Santa Cristina Antica Dimora del Gruccione

Terme di Fordongianus

È il complesso termale nato a ridosso dell’abitato “Forum Traiani” (l’attuale Fordongianus) e antistante la riva sinistra del fiume Tirso, sviluppatosi nei suoi due stabilimenti posti su due livelli tra il I e III sec d.C.

Nel più antico ci si giovava dei benefici delle acque sorgive che ancora oggi sgorgano con una temperatura di 54°, in quello di epoca posteriore l’utilizzo razionale delle acque includeva il loro riscaldamento artificiale e dunque la realizzazione di un percorso salutistico dal “freddo” al “caldo” che aveva previsto la realizzazione del “frigidarium”, “tepidarium”e “calidarium”.

Noi consigliamo la visita, a cura della Cooperativa “Forum Traiani” e, inoltre, a poca distanza dall’area archeologica, presso la struttura ottocentesca antistante il fiume Tirso, consigliamo l’esperienza del bagno nelle vasche in acciottolato poste direttamente sulla sorgente termale di acqua “ipertermale, salso – bicarbonato – fluorurata” tra i 41°C e 43°C, per il quale ti forniamo quel che serve (accappatoio, ciabattine e cuffietta).

Terme di Fordongianus Antica Dimora del Gruccione

I Giganti di Mont’e Prama – Museo Civico di Cabras

28 statue maschili, di cui 16 pugilatori, 6 arcieri, 6 guerrieri di proporzioni ragguardevoli sono all’oggi lo straordinario risultato del complesso lavoro di recupero e restauro di quanto rinvenuto in stato frammentario nella straordinaria necropoli di Mont’e Prama, massima espressione della civiltà nuragica, alla base dell’omonima collina al centro della Penisola del Sinis, nei pressi dello stagno di Cabras.

A partire dalla prima scoperta (1975) e lungo le successive campagne di scavo (1975-1979; 2014-2017) parte delle statue sino all’oggi restaurate insieme inoltre a modelli in forma stilizzata di nuraghi e di betili sono esposte presso il Museo Civico di Cabras, parte presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari in attesa che l’ampliamento del primo consenta di riunirle in un’unica sede museale.

Cosa sappiamo di questo complesso scultoreo che si ergeva allineato in prossimità delle sepolture di Mont’e e Prama? E per quale motivo nella necropoli sono sepolti in preminenza giovani uomini? E quale è la relazione con le statue che mettono in luce la forza e vigoria di corpi allenati?
La ricerca scientifica nella serie di circostanziate interpretazioni del sito è concorde nell’affermarne l’appartenenza all’età del ferro (fine del IX e prima metà del VIII sec) quale espressione unica in Sardegna della fase più evoluta della civiltà nuragica.

Seppure i Giganti ci accolgono ora all’interno di uno spazio al chiuso, è impossibile rimanere esenti dal loro magnetico fascino ed evitare di correre con lo sguardo al di là del vetro sino alla collina dove furono ritrovati e immaginare e desiderare di sapere di più.

I Giganti di Mont’e Prama – Museo  Civico di Cabras Antica Dimora del Gruccione

Area Archeologica di Tharros

È la città approdo fenicio-punico e romana che si estende sulla punta estrema della Penisola del Sinis, fondata probabilmente alla fine dell’VIII sec a.C. e dismessa nell’XI a favore di Othoca, l’attuale Santa Giusta, primo nucleo fondante di Aristanis, l’attuale Oristano.

Il percorrerla fa desumere come il luogo dovesse essere ben valutato fin da epoca remota perché sono visibili le tracce dei primissimi insediamenti nuragici, come ad esempio i resti del villaggio nuragico a “Su Murru Mannu”, della presenza fenicia, di cui esemplari le due necropoli e il thopet, di quella cartaginese, a cui risale il “tempio monumentale”, e infine della romana con la prestigiosa rete viaria e le strutture adibite alle terme.

La visita condotta con appassionata competenza dai referenti della Cooperativa “Penisola del Sinis” consente di leggere il passato con ampia scelta di orario che, nella stagione estiva, si protrae sino alla sera. Ciò è veramente fantastico perché il sito di queste testimonianze archeologiche è di notevole bellezza ambientale e la passeggiata che attraversa il versante del mare aperto e del cosiddetto “mar morto” regala conoscenza e pari emozione.

Area Archeologica di Tharros Antica Dimora del Gruccione